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Pinacoteca Nazionale di Bologna > Gabinetto Disegni e Stampe

Gabinetto Disegni e Stampe

Il Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna conserva oltre novemila disegni, pervenuti attraverso numerosissime donazioni e acquisizioni che hanno incrementato il patrimonio grafico già appartenuto all’Istituto delle Scienze con i fondi dell’Accademia di Belle Arti, fondata nel 1802, e con il patrimonio via via acquisito dalla stessa Pinacoteca Nazionale.

Secondo tradizione, nel nucleo di donazione più antica sono presenti alcuni studi di Agostino Carracci per la pala con l’Ultima comunione di San Girolamo, realizzata per la chiesa di San Girolamo della Certosa e oggi conservata nella Pinacoteca Nazionale di Bologna.

Oltre alla donazione nel 1776 di disegni da parte del padre oratoriano Urbano Savorgnan, alle acquisizioni settecentesche appartiene il gruppo di fogli provenienti dalle soppressioni napoleoniche. In particolare, dal convento di San Giovanni in Monte affluirono 106 disegni, tra i quali si possono identificare opere attualmente attribuite a Giorgio Vasari, Orazio Samacchini, Giacomo Cavedone, Francesco Trevisani. A questo nucleo si aggiunse il lascito del 1802 di Gregorio Casali con opere di Ubaldo Gandolfi e Mauro Tesi, e l’acquisto nel 1871 di cinque cartoni di Andrea Appiani, quattro dei quali riferibili ai distrutti affreschi della sala della Lanterna in Palazzo Reale a Milano.
Numerosissime sono le acquisizioni e donazioni riferibili alla prima metà del Novecento, promosse in particolare dai direttori della Pinacoteca Anacleto Guadagnini e Francesco Malaguzzi Valeri. Tra queste, l’acquisto nel 1900 di 15 disegni da Giulio Cesare Pietra (di cui 14 riferibili a Donato Creti) e 114 disegni già di collezione dell’artista Giacomo Zampa acquistati nel 1915 da Vittorio Modena, con disegni bolognesi dei secoli XVII e XVIII oltre che di opere dello stesso Zampa.

Nel 1916 fu acquisito dal parroco di Santa Cecilia della Croara, don Paride Guglielmo Lucarotti, un libretto contenente 60 disegni, soprattutto di scuola bolognese del Settecento, con fogli di Giuseppe Maria Mitelli, Lorenzo Pasinelli, Vittorio Maria Bigari, i Gandolfi e Filippo Pedrini; inoltre furono acquistati da Giovanni Piancastelli 49 disegni, tra cui compaiono opere di Pietro Faccini, Carlo Cignani, Marcantonio Franceschini, Giovanni Antonio Burrini, Antonio Gionima e di nuovo i Gandolfi.

Tra il 1920 e il 1932 giunsero in Pinacoteca alcuni importanti nuclei di opere di artisti operativi a Bologna nell’Ottocento e nel primo Novecento. All’acquisto di disegni di Luigi Samoggia, di Luigi Busi, di Coriolano Vighi e di Riccardo Marchesini, si affiancarono l’acquisizione di opere di Luigi Serra e la donazione, da parte dei fratelli, di opere di Antonio Muzzi.

Altri disegni, per lo più affluiti come opere singole, sono pervenuti in Pinacoteca negli ultimi decenni: il disegno con il San Domenico di Ludovico Carracci donato da Vitale Bloch nel 1959, un libro di disegni di Felice Giani acquisito nel 1980, la Maddalena riferita ad Annibale Carracci acquistata nel 2001, il disegno preparatorio di Alessandro Tiarini per il dipinto conservato in Pinacoteca raffigurante San Giovanni Battista che rimprovera Erode acquistato nel 2008.

Tra il 2011 e il 2013 la Società di Santa Cecilia ha donato tre disegni: l’Annunciazione di Angela Teresa Muratori, Li cinque sentimenti alla moda di Giuseppe Maria Mitelli e L’allegoria della guerra di Felice Giani.

La raccolta di stampe del Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna è costituita da fondi collezionistici pervenuti all’Istituto delle Scienze, poi Regia Università, a partire dalla prima metà del XVIII secolo e confluiti nel 1881 nel patrimonio dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, la cui annessa Pinacoteca divenne autonoma nel 1882.

Il nucleo più antico è da riferire alla donazione del 1715 del conte Luigi Ferdinando Marsili, a cui hanno fatto seguito le donazioni del 1751 e del 1756 di papa Benedetto XIV Lambertini e una vasta collezione già appartenuta all’artista bolognese Pier Francesco Cavazza.

Acquisita nel 1780, insieme a libri e manoscritti ancora conservati presso la Biblioteca Universitaria di Bologna, la raccolta di ritratti a stampa dello speziale Ubaldo Zanetti, e pervenuto il dono del padre oratoriano Urbano Savorgnan nel 1776, l’apporto più significativo di fine Settecento fu l’acquisto nel 1789 della collezione di stampe del conte Ludovico Aurelio Savioli, venduta all’Istituto delle Scienze dal padre, il poeta Ludovico Vittorio Savioli. Con questa raccolta di 5408 stampe pervennero in Pinacoteca in particolare importanti esemplari della scuola nordica del Quattrocento e del Cinquecento.

La gran parte delle stampe appartenenti a queste donazioni, ad eccezione di quelle di Ubaldo Zanetti, vennero organizzate nella seconda metà del Settecento (a partire da un primo nucleo di 50 volumi fatti rilegare per volontà di papa Benedetto XIV nel 1751), in 81 volumi di grande formato, a comporre la cosiddetta “grande collezione”. Al nucleo donato nel 1756 da papa Lambertini, va riferito invece il gruppo di volumi della cosiddetta “piccola collezione”, di taglio soprattutto iconografico.

Dagli 81 volumi ancora oggi conservati al Gabinetto Disegni e Stampe sono stati estratti, nel corso di una risistemazione della collezione di fine Ottocento, gli esemplari più significativi, attualmente conservati sciolti.

Tra i nuclei ottocenteschi, vanno segnalati 240 esemplari provenienti dalla soppressa scuola di incisione dell’Accademia di Belle Arti, raccolti per lo più per iniziativa dell’artista Francesco Rosaspina (che lasciò all’Istituto anche stampe di propria esecuzione), e gli esemplari di carattere eterogeneo, ma principalmente didattico, della calcografia pontificia inviati da Pio IX, registrati nel 1874 presso l’Accademia di Belle Arti come 950 pezzi comprensivi di 12.000 tavole. Nel Novecento pervennero diverse altre donazioni, tra le quali quella dell’incisore e bibliofilo Spagnoli, ricca di opere fiamminghe e francesi. Un ampliamento significativo della raccolta è dovuto all’acquisto nel 2002, da parte dello Stato, della raccolta di stampe della collezionista bolognese Luciana Tabarroni, dedicata alla grafica europea del XX secolo. Tra i 1948 fogli sono presenti preziosi esemplari eseguiti da Paul Cézanne, Pablo Picasso, Egon Schiele, Paul Klee, Umberto Boccioni, Giorgio Morandi, Stanley William Heyter, Francis Bacon.